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La Schrenkiella parvula

Studiando l’agricoltura e l’alimentazione con il prof. di Tecnologia, ho scoperto l’esistenza di una pianta "del futuro", la Screnkiella parvula.

di Aurora F.

La Schrenkiella parvula è una pianta appartenente alla famiglia della senape, è molto particolare perché resiste a condizioni che normalmente ucciderebbero la maggior parte delle piante.

Vive nel lago salato Tuz che si trova in Turchia. Questo lago è il più salato e il più grande del mondo, è poco profondo, fra 1-2 metri, il sale viene estratto, lavorato, raffinato e venduto. Alcuni ricercatori del Salk Institute di Stanford (California, USA), Jose R. Dinneny, professore associato di biologia e i suoi colleghi stanno studiando la Schrenkiella parvula per capire meglio come alcune piante affrontino le condizioni più difficili. In un recente articolo pubblicato su Nature Plants, i ricercatori della Stanford University hanno spiegato che questa pianta non solo si adatta a condizioni normalmente inadatte, ma addirittura cresce più velocemente in situazioni di stress.

Svelare il meccanismo che determina l’alta resistenza della S. parvula non servirebbe solo per modificare piante destinate a produrre cibo adattandosi ai cambiamenti climatici e agli ambienti ostili, ma è anche correlata a diverse specie di semi oleosi che hanno il potenziale per essere trasformati e utilizzati come fonti sostenibili di carburante per aerei o altri biocarburanti. Se queste piante possono essere adattate per crescere in condizioni ambientali più difficili, ci sarebbe più terra disponibile per coltivarle.

Cosa potrebbe fare questa pianta per l’uomo? Come ha affermato Ying Sun, ricercatrice di post-dottorato presso il Salk Institute e uno degli autori principali dell’articolo pubblicato su Nature Plants: “Con il cambiamento climatico non possiamo aspettarci che l’ambiente rimanga lo stesso. Le nostre colture dovranno adattarsi a queste condizioni in rapido mutamento. Se riusciamo a capire i meccanismi che le piante usano per tollerare lo stress, possiamo aiutarle a farlo meglio e più velocemente”.

Fonte/i: Stanford University (California, USA), 2 maggio 2022

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2 Commenti

Angelica Marzo 27, 2023 - 12:52 pm

Molto interessante ed affascinante, complimenti!😘

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Angelica Marzo 27, 2023 - 12:53 pm

Molto interessante ed affascinante, complimenti!😘

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