di Serena D.A.
Ogni anno, l’8 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Donna, un momento per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e per riflettere sulle disuguaglianze e le discriminazioni che ancora oggi esistono in molte parti del mondo.
Molti pensano che questa giornata sia nata in seguito all’incendio della fabbrica tessile Triangle Shirtwaist di New York nel 1911, dove morirono 146 persone, quasi tutte donne. In realtà, l’8 marzo ha origini più complesse: è legato alle prime lotte femminili per i diritti sul lavoro e al suffragio universale, soprattutto nei paesi industrializzati all’inizio del Novecento.
La prima giornata ufficiale della donna fu celebrata negli Stati Uniti nel 1909 e poi adottata a livello internazionale grazie all’impegno delle donne socialiste europee, in particolare durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste del 1910.
Oggi, l’8 marzo non è una “festa” in senso commerciale, ma una giornata di memoria e impegno, per ricordare che l’uguaglianza di genere è ancora una sfida da vincere: in molti paesi le donne non hanno gli stessi diritti, subiscono violenze, discriminazioni sul lavoro e stereotipi nella vita quotidiana. È una data per ascoltare, imparare, educare e cambiare.