di Viola D.
Federica Brignone è una delle più grandi sciatrici italiane di sempre. Nata il 14 luglio 1990 a Milano, ha scritto pagine indimenticabili nella storia dello sci alpino conquistando, nel corso della sua carriera, tre medaglie olimpiche e numerosi podi in Coppa del Mondo.
Il suo legame con lo sci è iniziato prestissimo: aveva solo un anno e mezzo quando, con un paio di sci di plastica, ha cominciato a zampettare tra i tappeti del suo appartamento milanese. Nel 1996, all’età di 6 anni, si è trasferita con la famiglia in Valle d’Aosta, dove ha cominciato la scuola e si è iscritta allo sci club Courmayeur, iniziando l’attività agonistica. Nel 1997, ha vinto la sua prima gara ufficiale, una gara sociale.
Figlia d’arte (la madre è Nadia Denchi, ex sciatrice e prima donna italiana a vincere una gara di Coppa del Mondo), Federica ha dimostrato fin da giovane un talento naturale. Nel 2005, è arrivata quarta nello slalom gigante al Trofeo Topolino nazionale, conquistando così la qualificazione per le gare internazionali. È stata la prima conferma del suo potenziale.
Nel 2009 ha vinto il titolo di campionessa mondiale juniores nella combinata alpina, facendo punti in tutte le discipline della Coppa Europa e, poco dopo, anche nella Coppa del Mondo. I suoi punti di forza? La versatilità e la capacità di eccellere in più specialità: slalom gigante, superG e combinata.
Il suo nome è entrato nella storia nel 2020, quando è diventata la prima sciatrice italiana a vincere la Coppa del Mondo generale, superando leggende come Deborah Compagnoni e Isolde Kostner. È un risultato straordinario, che la consacra tra le più forti atlete dello sci mondiale.
Alle Olimpiadi Invernali, Federica ha conquistato tre medaglie:
- Argento nel gigante a Pechino 2022
- Bronzo nella combinata alpina a Pechino 2022
- Bronzo nello slalom gigante a Pyeongchang 2018
Oggi, nonostante i numerosi traguardi raggiunti, continua ad allenarsi e a gareggiare, con l’umiltà e la passione di sempre. Dice spesso che il suo viaggio non è ancora finito, perché nello sport — come nella vita — si può sempre migliorare.


